Vivere senza soldi? Freeconomy? di che parliamo?

Lo hanno soprannominato “the no money man”, “l’uomo senza soldi”, ma Mark Boyle è uno squattrinato molto speciale. Questo 32enne irlandese laureato in economia, infatti, nel 2008 ha volontariamente deciso di escludere il denaro dalla propria esistenza.
Venduta la sua casa galleggiante a Bristol, dove abitava dal 2002, e lasciato il lavoro in una società di prodotti alimentari, Boyle è andato a vivere in una roulotte (messa a disposizione da Freecycle, un gruppo di persone che si scambiano gratuitamente oggetti), parcheggiata in una fattoria dove ha cominciato a lavorare come volontario tre giorni alla settimana. Doveva essere un esperimento di un anno, per dimostrare che è possibile sostituire altri valori ai contanti, e vivere felicemente. E invece, non solo dal blog di Boyle justfortheloveofit.org è nata una comunità all’insegna della “freeconomy” – l’economia della gratuità – a cui oggi aderiscono oltre 30mila persone in 157 Paesi, ma il “no money man” sta lavorando con altri attivisti per passare dal virtuale al reale e creare la prima comunità in Inghilterra dove non circoli valuta.
 
Bizzarrie da giovani neo-pauperisti dell’era Facebook? Niente affatto, a giudicare dall’avventura della signora Heidemarie Schwermer.Tedesca, classe 1942, Heidemarie è una professoressa e psicoterapeuta mamma di due figli (e nonna di tre nipoti) che, dopo avere fondato nel 1994 il primo circuito tedesco di baratto, nel 1996 decise di regalare tutto ciò che possedeva per sperimentare uno stile di vita che escludesse l’uso del denaro. Come raccontato nel suo libro Vivere senza soldi (uscito in Italia per Terra Nuova Edizioni) e nel film di Line Halvorsen Living without money, nel corso degli anni Heidemarie è riuscita, in maniera graduale ma decisa, a uscire dagli schemi e sperimentare un’esistenza libera dalle preoccupazioni legate alla proprietà e all’ansia del futuro. Scelte decisamente estreme, che tuttavia qualcosa possono insegnare a tutti.
 

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