Carabinieri don Matteo e l’analisi SWOT

Stimolato da quanto normalmente accade nella prima fase (analisi del contesto) di un progetto di Pianificazione Strategica, ho pensato di condividere con te questa mia metafora comportamentale. Normalmente la compilazione dell’analisi SWOT richiede, perché sia efficace, l’atto di “indagare” sui punti di forza, i punti di debolezza, le opportunità e le minacce. Quanti partecipano a Leggi di piùCarabinieri don Matteo e l’analisi SWOT[…]

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Perché è possibile la pianificazione strategica

Perché è possibile la pianificazione strategica

Il cuore della attività occorrenti ad eseguire una pianificazione stra- tegica è costituito da una serie di discussioni tra i principali leader e decisori di una organizzazione. Si tratta di incontri nei quali si deve condividere cosa sia veramente importante per l’organizzazione. Queste discussioni, quando i partecipanti si dicono “i veri pensieri”, costituiscono la vera innovazione e sono parte del successo della pia- nificazione strategica. Devono essere dei veri e propri brainstorming guidati da un facilitatore dell’apprendimento esterno all’organizzazione.

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Quando è possibile la pianificazione strategica

I problemi strategici contengono in sè l’idea del conflitto. Questi conflitti, di solito, non sono di facile soluzione. Sono quei casi in cui i manager dell’organizzazione non possono fare nulla in merito, devono evitare di perdere tempo e procedere insieme ai decisori a condividere, subito, con quale approccio intraprendere la loro soluzione. Di solito utilizzo questi approcci: 1. l’approccio diretto, 2. l’approccio per obiettivi, 3. l’approccio per missione, 4. l’approccio per scenario.

 

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L’imprenditore e la RESILIENZA del suo personale.

Pur essendo un termine prelevato dal concetto ingegneristico (significa la capacità di un materiale di riassumere la propria forma originale, dopo aver subito uno stress) può essere usato nell’ambito operativo umano, ed è anche necessario sottolineare come il supporto sociale è fortemente correlato – in modo positivo – alla resistenza dello stress procuratosi mentre si lavora.

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Concepire un prodotto partendo dall’analisi del suo smaltimento, in un’ottica di ciclo integrato.

Da questo nuovo modo di concepire la produzione nascono prodotti che a fine vita non diventano rifiuto da avviare all’inceneritore o alla discarica ma si trasformino invece in una risorsa.
 
Cosa si può fare al giorno d’oggi con un chicco di mais? E con un girasole? Molto di più di quel che potete pensare. Dagli amidi vegetali contenuti in questi ed altri prodotti dell’agricoltura oggi è possibile ricavare biopolimeri con caratteristiche estetico/funzionali del tutto simili alla plastica convenzionale di derivazione petrolchimica. Bello, ma non è tutto.

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Cinque aspetti per misurare la propria RSI

Quando pensiamo alla Responsabilità Sociale d’Impresa possiamo verificare il nostro grado di soddisfazione analizzando questi 5 parametri. L’esercizio deve essere fatto attribuendo a ciascuno parametro un valore da 1 a 4. dove 1 vuol dire per niente, 2 poco, 3 abbastanza, 4 molto.
Ma la cosa più importante è mettere a confronto i valori per ciascun parametro.
Il risultato del confronto farà parte della riflessione personale perchè si potrà capire immediatamente quanto si è Socialmente Responsabili.
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Leader dalla saggezza pratica (fronetici) una testimonianza dal Giappone.

Ikujiro Nonaka professore emerito alla Hitosubashi University di Tokio, in un recente articolo (Harvard Business Review – maggio 2011) parla di leader saggi e dice chiaramente che devono:
 
– saper discernere il bene – saper cogliere l’essenza – saper creare contesti condivisi – saper comunicare l’essenza
– saper esercitare il potere politico – saper promuovere la saggezza pratica nei collaboratori.

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Prodotti sostenibili accessibili a tutti.

Questa é l’idea di fondo di C.K. Prahalad (professore di strategia presso la Ross School of Business della University of Michigan): “imparare a fare di più con meno risorse, servendo più persone”.
 
In poche parole fare in modo che tutti (non solo quelli che possono pagare un alto prezzo) possano acquistare i nostri prodotti servizi, anche perché  realizzati nel rispetto dei principi di sostenibilità e possono essere realizzati con minore impiego di risorse tra l’altro meno impattanti.