L’I­talia sta smantellando il sistema di pro­tezione dei minori da pornografia e vio­lenza in tv.

Allarme del Comitato media e minori: l’I­talia sta smantellando il sistema di pro­tezione dei minori da pornografia e vio­lenza in tv. Due i passi pericolosi compiuti dal­l’Agcom.
Il primo è il via libera ai film vietati ai minori di 14 anni anche in orario diurno per i ca­nali con parental control, cioè su digitale terre­stre. La seconda
è la decisione di non applicare la legge che permette i film porno solo su canali a pagamento e di notte, con un codice di accesso sicuro. Codice tecnicamente impossibile sul 70% dei televisori. Ma l’Agcom ha deciso che si può fa­re lo stesso. Il Comitato media e minori denuncia pertanto un «allarmante e progressivo smantellamento del si­stema di protezione del minori». Il presidente del Comitato, Franco Mugerli, ha già espresso la sua «viva proccupazione» in una lettera al ministro dello sviluppo economico Paolo Romani. Il dop­pio colpo basso alle tutele dei minori arriva con una delibera del 22 luglio dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, sul sito dal 1° agosto.
 
Ora l’Agcom «Con una forzata interpre­tazione » del ‘Testo unico dei servizi di media au­diovisivi e radiofonici’, il decreto Romani 177 del 2005 – ha parificato i film vietati ai 14 ai programmi solo «nocivi», derubricandoli da quel­li «gravemente nocivi». E i «nocivi» possono esse­re trasmessi sui canali ad accesso condizionato anche nelle fasce orarie per tutti, purché con l’u­so del parental control, funzione – peraltro sco­nosciuta alla maggior parte dei teleutenti – previ­sta dal digitale terrestre. «Mediaset – spiega il pre­sidente Mugerli – ha annunciato che coglierà que­sta opportunità». Sicuramente sui canali a paga­mento come Mediaset Premium. Il timore del pre­sidente del Comitato è che presto verranno coin­volti anche i canali in chiaro del digitale terrestre. L’altra colpo basso è l’ulteriore violazione alla di­rettiva europea che già vieta – a tutti i tipi di emit­tenti e in qualunque orario – la trasmissione di programmi porno e violenti. La legge italiana in­vece già lo permette: tra le 23 e le 7, nei canali a pagamento, accessibili solo con un pin sicuro, cioè comunicato in maniera riservata al contraente maggiorenne dell’abbonamento e personalizza­bile. «Ma l’Agcom si è resa conto che è tecnica­mente impossibile per il 70% dei televisori italia­ni, 40 milioni di apparecchi. Il codice, generico, viene fornito al momento dell’acquisto del deco­der o del televisore con decoder integrato». In pra­tica l’Agcom si è arresa, chiudendo un occhio e scegliendo una soluzione al ribasso. Invece di chiedere al Parlamento di cambiare la legge per obbligare i produttori di tv ad adeguarsi, accetta lo status quo.
 
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