Incentiviamo progetti per il Family Audit.

Il  ministro Ricarrdi ha dato il via alla sperimentazione nazionale del Family Audit: lo stru­mento di gestione delle politiche lavorative a misura di famiglia, ideato dalla provincia autonoma di Trento e già replicato in molte città, presto si al­largherà a tutte le regioni.
Il diparti­mento, infatti, ha dato il via alle candi­dature (dovranno essere presentate en­tro il 21 aprile prossimo) per aderire al progetto pilota che coinvolgerà al mas­simo cinquanta organizzazioni in tut­ta Italia.
Ogni realtà pubblica o privata che vi parteciperà avrà a disposizione un sistema di management con un team di esperti, una piattaforma informatica da tempo utilizzata nella provincia tren­tina e delle linee guida che si impegna a rispettare. Il Family audit promuove un cambiamento culturale all’interno del ambiente lavorativo e consente di certificare politiche del personale o­rientate al benessere dei dipendenti e delle loro famiglie. L’esperienza trenti­na dimostra infatti che in questo mo­do si innesca un circolo virtuoso basa­to su soluzioni innovate di flessibilità e di conciliazione famiglia-lavoro.
 
La selezione tra i candidati, si legge nel­l’avviso pubblico (consultabile al sito www.politichefamiglia.it), avverrà in ba­se all’ordine cronologico di arrivo del­le domande, «in modo da garantire la presenza di almeno due organizzazio­ni per ciascuna regione e provincia au­tonoma, e di almeno tre organizzazio­ni riconducibili a ciascuna delle tre se­guenti fasce dimensionali: fino a 15 oc­cupati, da 16 a 100 occupati, oltre 100 occupati». Alla fine della sperimenta­zione, le organizzazioni acquisteranno la titolarità all’uso del marchio ‘Family Audit’. 
 
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