Non puoi essere felice in questo mondo

Forse non ne sei cosciente, forse questa affermazione ti stupisce o addirittura ti ferisce. Ma io penso, per come si presenta oggi, che non si può essere felice in questo mondo.

Non mi riferisco alla guerra in atto. Quella è una conseguenza di ben altro.

Se stai cercando, oggi, qualcosa di affidabile su cui fondare la tua vita, ho paura di doverti dire che il viaggio alla ricerca della “terra promessa”, oggi è sicuramente un viaggio difficile. 

Il primo motivo è nel convincerci che esiste una dicotomia tra la nostra attesa di felicita – quella che è nel profondo del nostro cuore – e quella che il mondo attuale ci propina, e di cui ci rende schiavi.

Dovremmo cominciare, ma purtroppo non ne siamo capaci, a dire ad alta voce che non si può essere felice in questo modo.

Desideri condividere il perché?

La società dei consumi per funzionare ha bisogno dell’infelicità.

Ci hanno plasmati in una società costruita intorno alla pancia e non intorno al cuore. Una società voluta dal neoliberismo, per continuare a produrre profitti (ovviamente per pochi eletti),

Ti pare che questa società ci metta nelle condizioni di pensare al cuore e non sempre alla pancia?

Ci metta nelle condizioni di pensare al futuro e non a quel “tutto e subito” che soddisfa piaceri che non durano più di 5 minuti?

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TEMPERIAMOCI

Fai bene attenzione: tutte le persone che denunciano questa falsa felicità e la chiamano per nome, “schiavitù”, sono sempre percepiti come nemici del sistema. 

Iniziamo a vivere il mondo in modo diverso

Per fondare un nuovo modo di vivere nel mondo, sai benissimo che dobbiamo agire in tante persone.

Ma noi possiamo essere il lievito che fermenta la massa.

È necessario un lavoro persuasivo (iniziando ad esempio a condividere questo articolo) per avviare un cambiamento che ci pone sulla strada per generare una società diversa,

In effetti sai benissimo quanto è sempre molto pericoloso che un cambiamento sia pianificato da poche persone.

Riconosci il modo in cui ci vogliono far vivere?

Chi lo ha progettato?

Chi lo ha pianificato?

I cittadini?

È stata una comunità che ha deciso come vivere?

NO: trattasi di una micro élite di persone che gestisce la finanza.

Quei pochi che hanno inventato il “finanz – capitalismo”.

E anche se in quel progetto ci vogliono far capire, o convincere, che contiene un bene che vale per tutti, è sempre sbagliato accostarsi senza aver compreso dove ci conduce.

In realtà nel loro progetto le persone sono “oggetto”, sono solo “merce” e devono essere portate solo a fare ciò che una parte (la micro élite finanziaria) ritiene giusta. 

Siccome la storia si ripete, a questo punto, ritengo utile ricordare, a me e a te, che le grandi rivoluzioni che hanno attraversato i secoli scorsi (che purtroppo inesorabilmente sono diventate rivoluzioni a sfondo dittatoriale) hanno dato vita a forme di regime che, promettendo felicità per tutti, di fatto sono diventate, per tutti, una trappola con tanta mortificazione; altro che felicità!

Da cosa possiamo ricominciare?

Sicuramente dalla nostra capacità di educare.

Ripartiamo dalla scuola non come luogo dove indottrinare i nostri figli ma come luogo per dare loro gli strumenti per pensare, giudicare, guardare in maniera differente.

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