Le PA e la sfida della digitalizzazione

E’ facile accostare la parola inefficente alla pubblica amministrazione. Luogo comune, questo, che potrebbe essere sfatato a breve. Infatti, come è stato illustrato durante un workshop ad Universus CSEI, il ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta, ha da poco introdotto il CAD: nuovo codice per l’amministrazione digitale.

Questa innovazione comporterà l’innalzamento della qualità dei servizi erogati dagli enti locali, grazie all’introduzione di strumenti e know how informatici adeguati. In sostanza, il web 2.0 non permette passi falsi e richiede a tutti (PA comprese) di adeguarsi ad una comunicazione più diretta e versatile.
Attraverso modalità di partecipazone interattive, basata sul confronto fra i protagonisti delle PA, durante il workshop, si è parlato di veri e propri diritti dei cittadini e delle imprese in materia di uso delle tecnologie nella comunicazione con le stesse.
In particolare, nel workshop si sono analizzati gli aspetti normativi e le buone prassi che alcune amministrazioni hanno già adottato.
Ad esempio, Rosa Di Palma, Dirigente all’ Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane Comune di Barletta, ha portato la sua esperienza di redazione di un piano strategico per l’innovazione dell’amministrazione.
L’era dei timbri e della carta lascia il posto a soluzioni tecnologiche che permetteranno ad esempio (in alcuni casi sono già realtà) il rilascio di certificati on line o di portare avanti procedure per aprire un’attività senza mai presentarsi agli sportelli comunali.
Grazie ad un meccanismo di premio delle amministrazioni virtuose e sanzionatorio per quelle inadempienti, il CAD non è un opzione da tenere o meno in cosiderazione, ma una innovazione che obbligatoriamente dovrà attuarsi entro i prossimi 10 mesi.

Se vuoi approfondire l’argomento, vai sul sito del ministero

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