Nel 2005, più di due miliardi di persone, circa la metà dell’intera popolazione dei paesi in via di sviluppo, viveva con un consumo giornaliero inferiore ai 2 dollari. Anche se questi numeri appaiono ancora molto elevati, sono in realtà il risultato di una drastica diminuzione della povertà dal 51,8% del 1981 e dal 30,6% del 2002, anche se la tendenza non è uniforme.
La povertà è diminuita in modo significativo in alcuni paesi (Sud-Est asiatico, Cina, Medio Oriente e Africa del Nord che hanno approfittato della globalizzazione).
La povertà è diminuita in modo significativo in alcuni paesi (Sud-Est asiatico, Cina, Medio Oriente e Africa del Nord che hanno approfittato della globalizzazione).
Secondo alcuni autorevoli autori, tra globalizzazione e crescita sembra esistere una relazione diretta, mentre tra crescita e povertà sembra esistere una relazione inversa. Infatti analizzando un lavoro di ricerca della Banca Mondiale, effettuato su un ampio gruppo di paesi, è possibile comprendere che una crescita neutrale (cioè una crescita capace di non generare diseguaglianze) riduce sempre la povertà.
Allora mi sono chiesto la globalizzazione favorisce crescite neutrali?
e se dovesse invece favorire crescite che contribuiscono significativamente ad aumentare le diseguaglianze, allora la globalizzazione aumenta la povertà.