Concepire un prodotto partendo dall’analisi del suo smaltimento, in un’ottica di ciclo integrato.

Da questo nuovo modo di concepire la produzione nascono prodotti che a fine vita non diventano rifiuto da avviare all’inceneritore o alla discarica ma si trasformino invece in una risorsa.
 
Cosa si può fare al giorno d’oggi con un chicco di mais? E con un girasole? Molto di più di quel che potete pensare. Dagli amidi vegetali contenuti in questi ed altri prodotti dell’agricoltura oggi è possibile ricavare biopolimeri con caratteristiche estetico/funzionali del tutto simili alla plastica convenzionale di derivazione petrolchimica. Bello, ma non è tutto.

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Cinque aspetti per misurare la propria RSI

Quando pensiamo alla Responsabilità Sociale d’Impresa possiamo verificare il nostro grado di soddisfazione analizzando questi 5 parametri. L’esercizio deve essere fatto attribuendo a ciascuno parametro un valore da 1 a 4. dove 1 vuol dire per niente, 2 poco, 3 abbastanza, 4 molto.
Ma la cosa più importante è mettere a confronto i valori per ciascun parametro.
Il risultato del confronto farà parte della riflessione personale perchè si potrà capire immediatamente quanto si è Socialmente Responsabili.
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Col vento leggero della sera. Prefazione

 

 

Prefazione di Roberto Lorusso al libro di Girolamo Minardi: “Col vento leggero della sera” edito da Di Marsico Libri.

Poche pagine, un gran bel racconto che si legge in un’ora ma che ti può far meditare per giorni interi.

Gli spunti per la riflessione sono tanti e possono prendere avvio dalle parole di sempre:

libertà, uomo, natura, alberi, fretta, sofferenza, ambiente, lotta, amore, civiltà, cattiveria, interessi, lentezza, egoismo, progresso, odori, onore, diversità, comunità, servizio, terra, rispetto, acqua, pace, vento, diffidenza, dolore, dono, sapori, unzione, regalità, silenzio, ascolto, morte, ritmo della natura, materia, longevità, merci, sfruttamento, solitudine, frenesia, crudeltà, tristezza, frutti, ristoro, energia, riscatto, tolleranza, prudenza, crescita, velocità, priorità, qualità, cura, ricchezza, illusione, vita,

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Perché le persone sono sempre più infelici?

Le persone sono sempre più infelici perché si è vittime "inconsapevoli" di forze naturali che agiscono in direzioni contrastanti, e quindi non siamo capaci di capire che la ricerca e gli sforzi perseguiti  per l’aumento del reddito ed i continui confronti e paragoni di tipo sociale, non fanno altro che diminuire i beni relazionali ed aumentare la sfiducia nelle istituzioni.
 
Qualcuno potrà chiedersi, ma cosa significa declino dei "beni relazionali" ? 

Uomini senza meta, predatori gli uni degli altri.

Ho letto questo bellissimo brano di Ferdinando Rancan, che condivido con gioia con voi:
"Figlio mio qui sulla terra nessuno ha fissa dimora; tutti siamo nomadi, tutti viandanti. E’ un inganno tremendo pensare di avere qui una dimora permanente. La cosa importante, invece, è avere una meta, sapere che ci attende una patria e a quella orientare il nostro camino. […]