A chi serve la crescita?

Ho già affrontato questo tema nel mio ultimo post riguardo ai colloqui di Dobbiaco. Alla tesi espressa, voglio dare l’evidenza dei fatti. "Tessile, su il fatturato non il lavoro", questo è il titolo che compare oggi sulle pagine dell’Avvenire.

I dati. Basterebbe solo il titolo, ma voglio appofondire con i dati dell’articolo: il volume di affari del settore manifatturiero nel 2012 si stima possa crescere del +4,8% per un totale di 52 miliardi. Di contro, ci sarà una contrazione del 2% dell’occupazione che vuol dire 9.000 posti di lavoro in meno.
Profitto a tutti i costi. Tradotto in altri termini ciò significa che buona parte del guadagno delle imprese sarà dovuto non all’aumento delle vendite ma alla riduzione della voce di spesa "costi del personale".
Scarica barile. Non finisce qui. Infatti, nello stesso articolo, il presidente di Sistema moda Italia, Michele Tronconi, chiede allo Stato di occuparsi tra le altre cose del TFR (trattamento di fine rapporto). Della serie, privatizziamo gli utili, socializziamo le perdite.
Marchionne ha trovato un suo seguace.

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