Il lavoro delle Favelas, sulle passerella dell’alta moda

Un’altra piccola, ma interessante storia imprenditoriale femminile. Dopo quella che ho raccontato nel mio  libro l’Impresa Virtuosa, relativa a Pia Cittadini, vi invito a riflettere su quest’altra particolare avventura di successo. Sulle passerelle dell’alta moda sfilano gli abiti tagliati e cuciti in una favela di Rio de Janeiro.

Tutto questo grazie a Maria Teresa Leal, che trascorre metà del tempo a Parigi e New York, tra sfilate di  alta moda, e l’altra metà del tempo nei luoghi di produzione, appunto le favelas (così vengono chiamati i quartieri poveri del Sud America) . Qui a Rochina (Rio de Janeiro), dove le strade non sono asfaltate e le case sono diroccate, Maria Teresa ha fondato 29 anni fa una cooperativa di sarte chiamata "coopa-roca" che produce abiti e biancheria per aziende di tutto il mondo. Prima di questa iniziativa la dott.ssa Leal aveva provato con altre esperienze per dare alle persone del posto una possibilità per migliorare le proprie condizioni di vita. Poi vedendo le abilità delle donne locali nel cucire qualsiasi cosa, ha pensato a questa idea imprenditoriale che è risultata vincente. Un grande successo internazionale, non pensato prima, realizzato con pochi mezzi e persone che il mondo aveva considerato "rifiuti". Ma la dignità della persona che Maria Teresa ha voluto, da sempre, mettere al primo posto le ha permesso di far sfilare i suoi abiti nelle passerelle dell’alta moda.
La sua cooperativa ha ricevuto diversi premi internazionali, le lavoratrici aumentano e sono pagate con un compenso ben otto volte più alto della media locale. E’ importante sapere che le donne con figli possono cucire a casa con l’unico obbligo di rispettare le scadenze. Ma è anche importante sapere che le decisioni sono sempre prese collegialmente. 

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