“Alcuni pensano che il mondo crollerebbe se per una volta si astenessero dal lavoro: sono "lavoro-dipendenti". La voglia di possedere e la paura spesso inconsapevole del proprio futuro li ha presi talmente che non sono più padroni di se stessi”.
Sono parole di Ivo Muser, vescovo di Bolzano-Bressanone, che ci danno la possibilità di fare qualche riflessione. L’emblema di un mondo che non si ferma mai sono le "città mercato". Per molte famiglie italiane, è diventato il principale momento di svago domenicale. D’altronde, qui c’è tutto: supermercato per la spesa, ristoranti per mangiare e negozi per soddisfare il bisogno indotto di consumare.
Sul fatto che aiutiamo a far crescere il PIL, non ci sono dubbi. Mi chiedo, però, se tutto questo renda le persone felici e "la vita, degna di essere vissuta".
Quali alternative, allora, alla vuota (piena!) Domenica dei consumi per fare in modo, per dirla con Muser, che sia “un’appropriata e salutare interruzione terapeutica”?
Ne suggerisco solo alcune: passeggiamo o giochiamo nel parco, prepariamo il dolce per il pranzo (anziché andare a comprare i pasticcini), leggiamo un buon libro, incontriamo gli amici, frequentiamo il cineforum, visitiamo i parenti ammalati… Potremmo continuare all’infinito, basta saper rispondere al significato di Domenica: Tempo per riposare, tempo per ringraziare, tempo per le relazioni. Ovviamente per chi è cattolico, vivere la gioia della SS. Messa è fondamentale.
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