Il leader umile non occupa spazi e predilige il tempo.

Come tutti sappiamo è il tempo, il lungo tempo, ciò che caratterizza un progetto di pianificazione e gli da l’attributo di strategica.

Il “tempo”, è espressione delle possibilità che si aprono dinanzi a noi, mentre il “dove siamo ora” ci rende visibile i punti di debolezza e i punti di forza (analisi SWOT) che sono presenti nelle nostre organizzazioni.

Prima di avviare un progetto di Pianificazione Strategica (ma possiamo riferirci anche ad un semplice piano di miglioramento) viviamo una vera tensione tra quello che siamo ora e quello che potremmo diventare e che ci attrae in un orizzonte più grande.

Un buon progetto di Pianificazione Strategica è ciò che ci permette di eliminare questa tensione mediante azioni che portano ad annullare la distanza.

Questo mi porta a dire, rubando le parole a Papa Francesco che il tempo è superiore allo spazio.

«Questo principio permette di lavorare a lunga scadenza, senza l’ossessione dei risultati immediati. Aiuta a sopportare con pazienza situazioni difficili e avverse, o i cambiamenti dei piani che il dinamismo della realtà impone»[1].

Ma lo spazio può essere interpretato come lo spazio che occupa il leader che conduce l’azienda o un progetto di Pianificazione Strategica. Uno spazio di potere. “Vedi come si è allargato” è una frase tipica che ascoltiamo nelle nostre organizzazioni. Metaforicamente pensiamo alle “aree” che si da il capo, al suo “pavoneggiarsi”, al “compiacersi”, a “dettare ordini”, alle “autoaffermazioni”, e cosi via.

Se il capo è impegnato e concentrato sullo spazio da occupare è molto probabile che i processi si fermino. Mentre se è concentrato sul tempo significa che si sta occupando di avviare processi che portano alla visione di futuro e la “visione di futuro” che illumina il presente gli darà un ordine, una direzione.

Un leader umile scegli il tempo anziché lo spazio.

La visione illumina il percorso e trasforma ogni attività in anelli di una catena che si allunga costantemente che non consente di tornare indietro.

In questo il capo sarà colui che metterà al primo posto e privilegerà le azioni generative. Quelle che danno vita a nuovi dinamismi nella organizzazione e coinvolgeranno sempre più persone capaci di camminare e raggiungere risultati con la loro creatività.


[1] Papa Francesco Evangeli Gaudium

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