Ad Ostia, Il primo forum dedicato al mio amico BIL

Vuoi 5 giorni in più di ferie o 5 giorni in più di compenso?”. Una provocazione per chi lotta ogni giorno per campare. Una bestemmia la definirebbero i capitalisti più spregiudicati. E’ la domanda che ho rivolto a quanti hanno partecipato al primo forum nazionale sul BIL, organizzato ad Ostia (Roma) da me e Nello De Padova (co autore di Depiliamoci) con l’aiuto di un’imprenditrice locale, Antonella Stampecchia, che proprio non ce la faceva più a sentire parlare di crescita del PIL (prodotto interno lordo).

Alcuni signori vogliono farci credere che il PIL possa ancora crescere, come se vivessimo in un mondo con risorse illimitate. Alla cultura del PIL bisogna opporre quella del BIL, Benessere Interno Lordo, che non vuol dire negare il PIL, ma far aumentare solo quella sua parte che rende felici le persone.

Il forum sul BIL è stata un’occasione per rimettere al centro quella condizione fondamentale per la vita di ogni essere vivente: la FELICITA’. Essa dipende dai soldi che guadagniamo? Oppure dalle relazioni che viviamo? Per aiutarvi nel comprendere la vostra personale risposta, voglio porvi la stessa riflessione fatta ai partecipanti: Pensate ad un avvenimento che ieri vi ha reso felici. Inutile dirvi che nessuno dei presenti ha risposto “aver ricevuto un bonifico sul conto corrente”.
Oggi, siamo così abituati a dover produrre profitto, a finalizzare ogni nostra azione verso uno scopo che ci siamo dimenticati della bellezza e della gratuità del dono, possibile solo in una relazione fondata sull’amore e sulla ricerca della felicità. L’ha spiegato bene Marco Villari, assistente del prof. Bartolini, docente di Economia all’Università di Siena. Egli ha mostrato come la mancanza di felicità si possa misurare non solo a livello soggettivo ma anche a livello oggettivo, attraverso parametri come il numero di persone che vanno dagli psicologi o quelle che assumono psico farmaci, ecc.
“Il PIL può dirci tutto sulla vita ma non ci dice niente su ciò che ci rende veramente vivi”. Lo disse Bob Kennedy nel suo discorso all’Università del Kansas il 18 marzo 1968 (poco prima di essere ammazzato da coloro a cui aveva pestato i piedi) e oggi è sempre più vero. Dobbiamo trovare la forza per un cambiamento e possiamo farlo solo a partire da una cosa fondamentale: noi stessi.

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